Stola romana san moire’ uva a rilievo

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COD: 7957SRIUM Categoria:

Descrizione

Stola romana san moire’ uva a rilievo

La stola romana san moire’ uva a rilievo   è una stola bianca in moire’, che presenta delle decorazioni di uva e spighe e foglie oro in rilievo.

 

Specifiche tecniche
Materiali: 

Stola romana san moire’ uva a rilievo

La stola è l’elemento distintivo del ministro ordinato e si indossa sempre nella celebrazione dei sacramenti. E’ una sorta di fascia che il sacerdote o il vescovo, si mette dal collo a cadere sul petto e lega con il cingolo sopra l’alba e sotto la casula.

Nel caso dei diaconi, la stola va incrociata dalla spalla sinistra sul davanti al lato destro della vita dietro; è sempre stretta con il cingolo sopra l’alba e sotto la dalmatica. La stola sarà dello stesso colore della casula, e la disciplina attuale ne obbliga l’ uso nella Messa, nei sacramenti e nei sacramentali o comunque ogni qual volta ci sia un contatto con l’Eucaristia.

Non si conosce esattamente l’origine della stola, ma la cosa più probabile è che derivi dal mantello di preghiera degli ebrei, e più in particolare dall’orarium, nome con cui la stola era conosciuta nell’antichità. La parola orarium può derivare da orare (parlare, predicare, da cui la parola oratoria), ed è con questo significato che si trasforma in un simbolo dei predicatori.La Bibbia la classifica tra le vesti d’onore.

 

Simbolismo della stola

È simbolo del potere o dell’autorità sacerdotale ed è l’insegna per eccellenza della dignità sacerdotale.Dato che la stola era una veste utilizzata da persone di una certa dignità, simboleggia la dignità del primo uomo, dell’uomo prima del peccato originale.

Simboleggia l’innocenza necessaria per compiere il servizio sacerdotale e l’abito di gloria con cui sarà rivestito il servo buono e fedele dal Signore come ricompensa per i suoi meriti. Evoca quindi “l’abito della festa che il Padre ha messo al figliol prodigo quando è tornato a casa” vergognandosi di ciò che aveva fatto.

Solo Dio può concederci questo abito e renderci degni di presiedere ala sua tavola. Si porta appoggiata al collo come si appoggia al collo un giogo. Ma quello dolce di Nostro Signore, cioè il giogo degli obblighi dello stato sacerdotale.

Liberamente tratto da Aleteia