Statua San Lorenzo cm 30 in resina

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COD: BA30ET Categoria:

Descrizione

Statua San Lorenzo cm 30 in resina

La statua San Lorenzo cm 30 in resina è una statua che rappresenta il Santo avvolto da una veste color avorio e rossa, mentre regge una palma con la mano sinistra.

 

Specifiche tecniche

Peso:1,500 kg
Materiali: resina
Altezza: 30 cm

 

Statua San Lorenzo cm 30 in resina

San Lorenzo nacque ad Osca in Spagna nel 226 da nobilissimi e santi genitori. Ricevuta la prima istruzione, passò a Saragozza per apprendere lettere. In questo tempo il Vescovo di quella città, vedendo in lui un tal candore di vita, gli conferì gli ordini dell’Ostiariato, del Lettorato ed Esorcistato.

Ma mentre la Chiesa lavorava e si espandeva più fra i pagani, specie per l’infuocata predicazione di Lorenzo, si scatenò la persecuzione di Valeriano che al dire di San Dionisio fu delle più terribili.

Lorenzo fu imprigionato e torturato. Poco tempo dopo anche San Sisto venne preso e condannato al carcere. Mentre il Pontefice fu trascinato dalla soldatesca, gli si fece incontro Lorenzo che col volto bagnato di lacrime.

Lorenzo fece diligente ricerca di quanti poveri e chierici potè trovare nei quartieri di Roma e distribuì loro tutte le ricchezze. Poscia, salutati per l’ultima volta i Cristiani, si portò da Valeriano che già l’aveva fatto chiamare, ed all’intimazione di recargli i beni della Chiesa, promise che entro tre giorni glieli avrebbe mostrati. Percorse le vie della città, raccolse un gran numero di poveri e glieli condusse dicendo: « Ecco qui i beni della Chiesa! ».

Ma quell’uomo irritato gridò: « Come hai tu ardito beffarti di me?… Io so che tu brami la morte… Ma non credere di morire in un istante poichè io prolungherò i tuoi tormenti ». Ordinò infatti che Lorenzo fosse posto su una graticola di ferro rovente ed arrostito lentamente. Ma nel cuore del Martire ardeva un incendio ben maggiore! Quando fu bruciato da una parte, il carnefice ordinò che lo rivoltassero, il Martire con volto sereno disse: « Ora potete mangiare, perchè la mia carne è già cotta abbastanza ».

Nuovi insulti uscirono dalla bocca del prefetto, ma il Martire, cogli occhi rivolti al cielo si offriva al Signore invocando su Roma la divina misericordia, per incoraggiare ancora una volta i Cristiani presenti. Tra questi spasimi spirò la sua grande anima. Era il 10 agosto 258.

Tratto liberamente da IlSantodelGiorno