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Statua San Charbel cm 26 in resina

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COD: SR/N20ETR Categoria:

Descrizione

Statua San Charbel cm 26 in resina

La statua di San Charbel cm 26 in resina è una statua che rappresenta la figura di San Charbel avvolto da una veste nera, con una lunga barba grigia e con il Vangelo tra le braccia. La statua poggia su una piccola base quadrata dove si trova la scritta “San Charbel“.

 

Specifiche tecniche

Peso: 800 g
Materiali: resina
Altezza: 26 cm

 

Statua San Charbel cm 26 in resina

Yussef Makhlouf (Charbel è il suo nome da religioso) nacque in Libano nel 1828. Cresciuto in una famiglia cristiana aderente alla Chiesa maronita unita a Roma, frequentò la scuola imparando a leggere con i salmi e i testi liturgici in siriaco.

A 14 anni già si ritirava a pregare in una grotta appena fuori del paese, oggi chiamata «la grotta del santo». Seguendo l’esempio di due zii paterni, si fece monaco. Dopo gli anni di noviziato e di preparazione al sacerdozio, trascorse 15 anni nel monastero di Annaya, dedito alla preghiera e alla contemplazione.

La fedeltà alla vita comune, l’ubbidienza, la carità verso i confratelli, il lavoro manuale e la disponibilità nel servizio agli ammalati contribuirono alla sua maturazione spirituale. La fama di santità che l’accompagnava fin dagli anni giovanili crebbe a causa di due miracoli che operarono altrettanti guarigioni.

Proprio per sottrarsi al plauso della gente Charbel passò alla vita eremitica nel romitorio dei santi apostoli Pietro e Paolo. Qui inasprì ulteriormente il suo tenore di vita. Dormiva solo tre ore ogni notte. Passava il resto del tempo dedito alla preghiera liturgica, alla pietà personale, al lavoro manuale. Prende-va un unico pasto al giorno, la sua tonaca era logora e scolorita, sotto l’abito portava una cintura di pelo di capra.

In poche parole, un padre del deserto del secolo XIX, una voce di pace dal silenzio della preghiera e della contemplazione. Colpito da emiplagia durante la celebrazione della Messa, morì alla vigilia di Natale del 1898. Beatificato da Paolo VI durante il Vaticano II alla presenza dei padri conciliari, dallo stesso papa venne canonizzato nel 1977.

Liberamente tratto da Il Santo del Giorno