Quadro ovale in polimero Santa Rita 25×20 cm

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COD: 2976/S0059FARS Categorie: ,

Descrizione

Quadro ovale in polimero Santa Rita 25×20 cm

Il quadro ovale in polimero Santa Rita è un quadro che rappresenta il dolce volto della Santa inginocchiata davanti al crocifisso. Alle sue spalle si trova un angelo, nell’atto di incoronarla con una corona di spine. Da appendere o appoggio.

 

Specifiche tecniche

Peso: 360 g
Materiali:
stampa su polimero
Dimensioni: 25×20 cm

 

Quadro ovale in polimero Santa Rita 25×20 cm

Santa Rita viene riconosciuta dei fedeli come La santa dei casi impossibili. La sua fu una vita accompagnata sempre dalla solitudine e dalla preghiera.

Santa Rita nacque come dono della Provvidenza verso il 1380 e fu costretta a sposare un marito violento e brutale. Ma grazie alla sua dolcezza, usata per rispondere alla violenza del marito, riuscì a rendere più docile il suo carattere.

Successivamente, dopo aver perso i suoi figli, chiese di essere accolta al monastero di S. Maria Maddalena di Cascia, ma fu respinta 3 volte. Poi, una notte, ebbe l’apparizione di S. Giovanni Battista, S. Agostino e S. Nicola da Tolentino, che la trasportarono a Cascia e, grazie a questo miracolo, venne accolta nel monastero. Da quel momento in poi praticò sempre carità, pietà e tante penitenze nella sua vita nel monastero. Fu molto devota alla Passione di Cristo, desiderando la condivisione dei suoi dolori. Proprio per questo Gesù esaudì le sue preghiere e un giorno, mentre era in contemplazione davanti al Crocifisso, sentì una spina della corona del Cristo conficcarsi nella fronte, producendole una profonda piaga, che poi divenne purulenta, costringendola ad una continua segregazione. Il 22 maggio 1447 Rita si spense, mentre le campane da sole suonavano a festa, annunciando la sua ‘nascita’ al cielo.

Santa Rita rappresenta un modello di donna che è riuscita, grazie alla sua fede e al suo amore verso Dio, a lottare e a superare i momenti più duri, poiché i suoi giorni furono tristemente accompagnati da continue lotte, pestilenze, carestie e dalla fame.

Liberamente tratto da “Santi e beati