Descrizione
Purificatoio in misto lino con ricamo
Il Purificatoio in misto lino con ricamo e’ un rettangolo di tessuto realizzato in 50% lino e 50% cotone con ricamo diretto, rifinito a giro con una trinetta.
Specifiche tecniche
Peso:
Materiali:
Altezza:
Purificatoio in misto lino con ricamo
Il purificatoio è un riquadro di lino usato dal celebrante per asciugare il calice, le labbra e le dita durante la Messa.
Il purificatoio è un tessuto generalmente rettangolare, di lino o canapa, di colore bianco, le sue dimensioni sono normalmente cm 50×35 o 60×40. Viene piegato nel senso della lunghezza per poter essere posato sul calice, ricadendo dalle due parti; può presentare una decorazione, ricamata o di merletto, lungo i bordi ed una piccola croce al centro.
Prima della celebrazione eucaristica il calice viene preparato; predisponendo sopra alcuni oggetti liturgici e biancheria sacra, nel seguente ordine:
- purificatoio
- patena con l’ostia
- palla
- corporale
Il termine purificatorium compare per la prima volta nell’inventario del tesoro papale del 1295, anche se l’uso di un telo per gli stessi scopi risulta già documentato nel XII secolo. Prima del XVI secolo, questo tessuto veniva indicato negli inventari con vari definizioni, quali pannus tersorius e perfusorium, o con termini più generici come manutergia, linteola e facistergia.
La molteplicità dei termini è forse dovuta al fatto che l’uso del purificatoio venne prescritto solo da papa Pio V nel 1570, mentre in precedenza il calice veniva lavato in un’apposita vaschetta presso l’altare; ed asciugato con un panno appeso all’altare, dal lato dell’epistola, per il quale non esistevano nome precise. Ogni chiesa possiede più purificatoi conservati in sacrestia visto che vanno lavati ad ogni celebrazione per evitare che il vino li macchi irrimediabilmente
