Descrizione
Mitria color argento con spighe misura 59 cm
La mitria color argento con spighe misura 59 cm è una mitria“Campo di Spighe”, la cui decorazione di spighe, spicca in nero sul tessuto laminato. Piccoli punti luce dati da cristalli la illuminano intorno al capo, mentre le infule, ricamate con croci, terminano con frange argento. L’interno è argentato. L’articolo è realizzato interamente di Italia, da abili artigiani esperti nel settore e con molta esperienza, affinata nel corso degli anni.
Specifiche tecniche
Materiali: tessuto laminato argento
Provenienza: Italia
Mitria color argento con spighe misura 59 cm
La mitra o mitria, è un copricapo di forma allungata e con due punte usato dai vescovi, dai cardinali e dal papa durante le celebrazioni liturgiche.La mitra è una delle insegne che vengono consegnate al vescovo il giorno della sua ordinazione episcopale. Le altre sono il Vangelo, l’anello e il bastone pastorale.
Rappresenta lo splendore della santità cui il vescovo deve aspirare, ed è il copricapo più solenne della Chiesa. Probabilmente deriva dal copricapo estraliturgico usato dai papi tra il 900 e il 1000. Poi passò tra gli indumenti liturgici e fu concesso ad alcuni vescovi ed anche a principi laici; alla metà del sec. XII divenne comune per tutto l’episcopato
Nell’arco di due secoli infatti, è diventata di uso comune da parte dei vescovi. In passato ha avuto forme diverse: a cono o come una cuffia arrotondata e schiacciata al centro in modo da formare due corni rigidi tenuti rigidi da cartone o cuoio.
La mitra che vediamo oggi, invece, ha una forma a soffietto. È formata da due pezzi di stoffa rigida che terminano con una punta (cornua) e uniti parzialmente nella parte laterale. Le due punte frontale e sul retro, simboleggiano l’Antico e il Nuovo Testamento. I due nastri di tela posteriori si chiamano “infule” o “vitte” sono l’evoluzione dei nastri che in passato servivano per allacciarla sotto il collo
Il suo uso è disciplinato dal Caeremoniale Episcoporum e viene indossata di regola nella processione d’ingresso, nella proclamazione delle letture (tranne il Vangelo), nell’omelia, nell’amministrazione dei sacramenti, nella benedizione finale e nella processione di congedo.
Liberammente tratto da Il mio Papa
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