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Leggio in ottone argentato e rame 105 cm

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Descrizione

Leggio in ottone argentato e rame 105 cm

Il leggio in ottone argentato e rame è un leggio con uno stelo decorato con una cesellatura raffigurante uva e spighe. Il piano di leggio regolabile in varie posizioni, è dorato e ramato imbottito con similpelle rosso.

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Specifiche tecniche

Peso: 14,5 kg
Materiali: ottone e rame
Altezza: 105 cm

 

Leggio in ottone argentato e rame 105 cm

Nei “Principi e Norme per l’uso del Messale Romano” viene sottolineata l’importanza di un luogo adatto alla proclamazione della Parola: “L’importanza della Parola di Dio esige che vi sia nella chiesa un luogo adatto dal quale essa venga annunciata, e verso il quale, durante la Liturgia della Parola, spontaneamente si rivolga l’attenzione dei fedeli. (Ed. Italiana della Conferenza Episcopale Italiana, Libr. Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1983, n. 272)

I primi amboni erano in legno e mobili. In seguito divennero fissi, in marmo od in legno ricoperto di lastre di materiali preziosi (Metz, SaintPierre; San Gallo; Aquisgrana, Cappella Palatina), costituendo piuttosto una sorta di ricco arredo che veri e propri impianti architettonici. Il termine ambone, probabilmente derivato da greco ‘salire’, designa un luogo elevato dove era possibile per i lettori e i diaconi leggere e commentare i testi sacri e notificare all’assemblea le feste mobili; per i vescovi predicare in alternativa alla cattedra; per i cantori, soprattutto, verseggiare con il popolo i testi liturgici.

All’origine non veniva fatta una distinzione tra pulpito ed ambone. Infatti nelle fonti storiche figurano indifferentemente ambedue i termini. Cominciarono a differenziarsi a partire dal sec. XII. Il pulpito sostituì l’ambone e venne posto non più nel presbiterio o nelle parti a esso collegate, ma nella navata, appoggiato a una colonna o alla parete.

Il più diffuso dalla metà del sec. V è quello dotato di due scale contrapposte, generalmente in muratura, ma ricoperte di lastre marmoree, che conducono al leggio, poggiato su pilastri o colonne per permettere il passaggio sottostante, viste le grandi dimensioni, oppure su una base piena. Questo tipo di ambone poteva essere sormontato anche da un baldacchino su colonne come in quello di Santa Sofia a Costantinopoli purtroppo andato perduto.

Liberamente tratto da Treccani

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