Gancio piviale dorato con croce in ottone 12 cm

 40,00

Esaurito

COD: B164ALE Categoria:

Descrizione

Gancio piviale dorato con croce in ottone 12 cm

Il gancio piviale dorato con croce è un gancio formato da una grande croce dorata.

 

Specifiche tecniche

Peso: 60 g
Materiali: ottone dorato
Diametro anello: 12 cm
Dimensioni croce: 7×5,5 cm

 

Uso e origine del piviale

Si tratta di una sopravveste liturgica di forma semicircolare, lunga quasi sino ai piedi, aperta nella parte anteriore e corredata all’altezza del petto da un fermaglio detto “pectorale”.
Spesso il fermaglio è preziosamente lavorato, al fine di riunirne i due lembi anteriori.
Originariamente il piviale era completo di cappuccio e rifinito da un bordo lavorato con ricami.

A partire dal XII-XIII secolo, il piviale divenne l’abito liturgico destinato alle celebrazioni solenni.
La pesantezza delle stoffe, spesso riccamente ricamate e rifinite, comportò la riduzione del cappuccio, che nel XIII secolo giunse a trasformarsi in un lembo di stoffa triangolare con funzione esclusivamente decorativa.
Successivamente, divenuto ormai abito liturgico, il piviale fu indossato dai sacerdoti durante le seguenti occasioni:

  • l’incensazione dell’altare durante l’uffizio,
  • le benedizioni solenni,
  • le processioni,
  • le traslazioni delle reliquie,
  • e dai vescovi nel corso delle riunioni conciliari e delle consacrazioni di edifici sacri..

La destinazione del piviale alle celebrazioni solenni assimila la sua funzione a quella dei manti imperiali.
Gli inventari del tesoro pontificio nel XIII e XIV secolo menzionano un numero elevato di piviali, alcuni dei quali confezionati per espressa commissione papale, come quello in opus anglicanum descritto nell’inventario del 1361, ordinato da Niccolò III, con figure di santi su di uno sfondo lavorato in oro.

Il piviale, per la peculiare foggia semicircolare, offre spazio a rappresentazioni piuttosto complesse, sia pertinenti a soggetti sacri sia riproducenti raffigurazioni zoomorfe o fitomorfe, spesso stilizzate. Negli esemplari più antichi il progetto decorativo non tiene conto di particolari canoni.

Liberamente tratto da “Enciclopedia Treccani