Descrizione
Cuore votivo ex voto in argento cm 13
Il Cuore votivo ex voto in argento cm 13 è un voto in argento che rappresenta un cuore con la cifra GR significativa di “per grazia ricevuta”.
Tale oggetto votivo è rappresentativo della richiesta di una guarigione o del ringraziamento per la guarigione avvenuta
Specifiche tecniche
Peso: 20 g
Materiali: argento
Dimensioni:13×10 cm
Cuore votivo in argento 13×10 cm
Ex voto è una locuzione latina derivata dall’ellissi di ex voto suscepto, “secondo la promessa fatta“, e indica una formula apposta su oggetti offerti nei santuari per ringraziare il destinatario del dono (Dio, la Madonna, un santo) di aver esaudito una preghiera. L’estensione del significato ha portato a designare con la stessa locuzione l’oggetto stesso dell’offerta, applicandola anche alle offerte votive del mondo antico. Un gran numero di ex voto è connesso alla sfera della salute e quindi all’ambito corporeo; fra le varie tipologie di oggetti votivi prevalgono gli ex voto anatomici, che rappresentano nella grande maggioranza l’organo malato, gli oggetti-segno della malattia; per es., strumenti medici, attrezzi ortopedici ecc., e le tavolette dipinte, in cui è raffigurato l’evento a cui si riferisce la grazia ricevuta.
Gli ex voto mostrano in genere un mondo caratterizzato dalla sofferenza e dal dolore. Nel caso degli ex voto ‘medici’ – quelli offerti in occasione di una malattia – bisogna mettere in evidenza il fatto che per il ‘vovente’ non è importante tanto mostrare la malattia. Piu che altro è importante manifestare la sofferenza provocata dalla malattia e come questa sia concepita soggettivamente dal paziente. Per il mondo antico, si possono citare, tra i tanti, i casi delle statuette presenti in due consistenti depositi sardi di ambito punico. Un esempio sono quelli di Neapolis e di Bitia. In questi le braccia sono poste in modo che le mani siano sulla testa, o su una spalla, o sul petto, o sui genitali ecc. Infatti, si indica non la malattia, ma la sua origina, e questa caratteristica è significativa, poiché pare riferirsi non a una concettualizzazione della malattia in sé, bensì al disagio che il vovente ha voluto esprimere.
Liberamente tratto da EnciclopediaTreccani
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