Acquasantiera INRI in ceramica cm 18

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Acquasantiera INRI in ceramica cm 18

Acquasantiera in ceramica colorata di Caltagirone. L’ acquasantiera raffigura il “Titulus Crucis «INRI»”, iniziali dell’espressione latina Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum (Gesù Nazareno Re dei Giudei). E’ stata realizzata artigianalmente e poi dipinta a mano. La sua altezza è pari a circa cm 18.

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COD: ACQ18INRISAM Categoria:

Descrizione

Acquasantiera INRI in ceramica cm 18

Acquasantiera in ceramica colorata di Caltagirone. L’acquasantiera raffigura il “Titulus Crucis «INRI»”, iniziali dell’espressione latina Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum (Gesù Nazareno Re dei Giudei). E’ realizzata artigianalmente e poi dipinta a mano. La sua altezza è pari a circa cm 18.

INRI – iscrizione della croce

Il Titulus crucis (titolo, iscrizione della croce) è l’iscrizione, riportata dai quattro vangeli canonici, che sarebbe stata apposta sopra la croce di Gesù, quando egli fu crocifisso, per indicare la motivazione della condanna. L’esibizione della motivazione della condanna, infatti, era prescritta dal diritto romano.

Il titulus identifica anche una reliquia conservata a Roma nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme e costituita da una tavola di legno di noce, che secondo la tradizione sarebbe il cartiglio originario infisso sopra la croce. Il legno, ritrovato in una nicchia nel 1492 durante lavori di conservazione condotti nella chiesa, reca una parte di un’iscrizione (presumibilmente, ma senza alcuna certezza, frutto di uno smembramento) in caratteri compatibili con quelli del I secolo, da destra a sinistra (comprese le righe in greco e latino), in tre lingue diverse: ebraico, greco e latino. L’ordine appare diverso da quello riferito da Giovanni (ebraico, latino e greco). Il manufatto è stato datato attraverso un’analisi al carbonio-14 al X-XII secolo.

L’uso di tre lingue per un semplice criminale – come riportato dal Vangelo secondo Giovanni – non è comunque storicamente verosimile. Possiamo essere ragionevolmente certi che i soldati romani non si sarebbero preoccupati di trascrivere l’accusa ad un criminale in tre lingue. Iscrizioni multilingue erano usate nell’antichità ma solo in eventi solenni, come un proclama imperiale” e quindi “le tre lingue hanno significato simbolico. L’Ebraico è la lingua sacra delle Scritture di Israele; il Latino è la lingua del conquistatore Romano; il Greco è la lingua in cui il messaggio di Gesù viene diffuso e scritto”; alcuni antichi copisti variarono, sempre simbolicamente, l’ordine dei testi in “Ebraico, Greco e Latino, ponendo per ultima di importanza la lingua imperiale”.

Tratto da Wikipedia.

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